LA DEGENERAZIONE MACULARE SENILE

Un problema di cui si lamentano spesso i pazienti di mezza età Ú rappresentato da una visione non più nitida e la presenza di "macchie" che limitano il campo visivo; sono questi i primi sintomi della degenerazione maculare senile, dovuta al danneggiamento e alla progressiva atrofia delle cellule della parte centrale della retina, detta macula, deputata alle funzioni più fini come il riconoscimento dei colori e delle forme, il leggere e lo scrivere. L'atrofia interessa generalmente la parte centrale di questa zona, la fovea, provocando una macchia di non visione indolore proprio in mezzo al campo visivo, di cui ci si accorge in ritardo, poiché si tende a compensare il deficit con l'altro occhio. Grazie a un esame del fondo oculare ed eventualmente un'angiografia dei vasi retinici, Ú possibile individuare eventuali formazioni di vasi anomali che rappresentano la complicanza più frequente della maculopatia, detta degenerazione maculare essudativa. Infatti, quando questi vasi sanguinano o trasudano siero comprimo la retina e provocano la distorsione delle immagini. Se queste formazioni anomale non sono localizzate nella fovea, Ú possibile trattarle con il laser, in modo da arrestare il processo degenerativo. Non vi Ú, invece, rimedio alla degenerazione maculare "secca", la forma più comune, per la quale Ú possibile adottare misure preventive che ne rallentino il peggioramento.Per prevenire qualsiasi disturbo della vista dovuto a stress ossidativo o a invecchiamento fisiologico, può essere utile l'integrazione con alcune vitamine, come la A, la C, la E e quelle del gruppo B. La vitamina A, così come la vitamina C, ha anche un'importante azione antiossidante contro l'azione dei radicali liberi e contribuisce a contrastare la perossidazione lipidica dell membrane cellulari retiniche. La vitamina C Ú essenziale nella rigenerazione della vitamina E ossidata. Anche la vitamina E, o alfa tocoferolo, ha proprietà antiossidanti e facilita l'assorbimento, lo stoccaggio epatico e l'utilizzazione della vitamina A. Molta attenzione va posta nell'evitare l'ipervitaminosi A, che provoca aumento della pressione endocranica, alterazioni della funzione epatica, problemi cutanei, cefalea ed emorragie. Le vitamine del gruppo B e l'acido folico contribuiscono al controllo del livello ematico di omocisteina e minimizzano il rischio di occlusione delle vene e delle arterie retiniche. Gli integratori alimentari consigliati per la prevenzione dei disturbi della vista possono contenere anche alcuni oligoelementi antiossidanti, come zinco, rame e selenio, cofattori di numerosi sistemi enzimatici che garantiscono il corretto funzionamento delle cellule dell'epitelio pigmentato della retina, rafforzandone il potere difensivo nei confronti dell'attacco dei radicali liberi. In particolare, lo zinco controlla anche il livello ematico di vitamina A.
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